Terrò sempre in mente un episodio del giorno di Natale: mio padre era in stato di semi-incoscienza ma, tuttavia, ogni tanto parlava e rispondeva. Gli chiedemmo che giorno fosse e ci disse che era Natale. Gli chiedemmo pure qualche notizia sul calcio (la sua passione). Ci disse che in Inghilterra avrebbero giocato il giorno dopo. Sia io che i miei familiari (mio fratello e le mie zie) rimanemmo allibiti da queste parole e non fummo mai in grado di spiegarci l'accaduto, ne lui si ricordò mai l'episodio.
Passato il periodo più critico, fu trasferito nuovamente nell'ospedale dove lo avevano operato.
Ricordo quei giorni di festa come molto strani, per non dire brutti. Ero abbastanza spaesato. Da una parte felice perchè notavo che mio padre dava segni di ripresa. Dall'altra, avevo una terrificante paura del futuro. Non sapevo come si sarebbe evoluta, ed in quali termini, la questione. Quanto ci avrebbe messo mio padre per recuperare ???? Sarebbe tornato quello di prima ??? Quanto sarebbe dovuto restare chiuso in qualche ospedale ???? In più c'erano i moltissimi problemi familiari (di questi parlerò successivamente) e, come al solito, la situazione lavorativa personale che non era affatto rosea, anche se di lì a poco si sarebbe presentata una buona occasione.