domenica 24 novembre 2019

Prosegue il decorso post-operatorio

Comprendere il decorso post-operatorio di persone colpite da aneurisma (o da ictus...) con danni cerebrali e situazione quasi impossibile. Quasi subito capimmo che i danni sarebbero stati a livello fisico e non cognitivo dai piccoli segni che dava mio padre.

I medici si erano espressi  positivamente, ma a noi sembrava che il recupero non ci fosse o fosse lentissimo. Chiedevamo in continuazione informazioni a tutti i medici che conoscevamo, sia ospedalieri che non. Nessuno della mia famiglia sapeva minimamente come sarebbe andata.

Per alcuni aspetti vivevamo tutti alla giornata. Vivevamo e speravamo. Io mi trovavo nel caos più perenne. Non sapevo mai quale fosse la cosa giusta da fare. Semplicemente confuso. Vedevo mio padre in quelle condizioni, non sapevo “se”, “come” e  “quando” si sarebbe ripreso. Da questa esperienza ho imparato che, specialmente in situazioni del genere, il decorso post-operatorio non è mai uniforme: un giorno sembra che proceda tutto bene ed il giorno dopo tutto male.
Non si riesce ad avere un quadro chiaro della situazione. Per far comprendere meglio il quadro  clinico faccio un esempio pratico. Quando mi operarono alle gambe da bambino, prima di ogni operazione si sapeva più o meno quali sarebbero stati i tempi di recupero e le azioni da porre in essere.  Con mio padre, a causa del trauma cerebrale, non fu possibile. Si parlò sempre e solo di ipotesi ed in maniera alquanto vaga.