giovedì 22 ottobre 2020

Centri di riabilitazione - altre considerazioni

Trovare un centro di riabilitazione o di lungo degenza che abbia posti liberi e sia decente (oltre che non troppo lontano da dove abita il malato ed i suoi familiari), già di per se, è impresa non semplice. Diventa assai più difficile quando il malato non è più giovanissimo. 

Una delle questioni da tenere in  estrema considerazione per questo tipo di patologie è che l'ospedale tenderà a dimettere il malato non appena passato il pericolo di vita e la situazione si sia stabilizzata. Per cui si deve pensare subito a dove farlo trasferire e muoversi in tal senso. Solitamente le richieste partono dall'ospedale stesso in cui il paziente è ricoverato ma la burocrazia è una brutta bestia. 

Facemmo tantissime ricerche e, come al solito, grazie ad un amico stretto riuscimmo a far ricoverare nostro padre dentro uno di questi centri, dove pagando un supplemento potette godere di una stanza singola. 

Una delle caratteristiche di questi centri riabilitativi è che se il paziente non collabora e non si mostra attivo da subito non viene più seguito

Purtroppo hanno poco personale in relazione alle reali esigenze della struttura e dei malati. Ovviamente mio padre non si mostrò per nulla collaborativo e dopo non molto tempo, come logico, venne quasi abbandonato. 

In tutta franchezza non mi sento di biasimare il personale delle strutture riabilitative dove è stato mio padre, che si è molto prodigato per il suo recupero. Purtroppo la riabilitazione, qualunque essa sia, è una lavoro lungo e doloroso e come tale va affrontato. Solo con una ferrea volontà si può sperare di ottenere dei miglioramenti, ma forse a mio padre non interessava. Forse non interessava tornare alla vita di prima. La sensazione che mi diede fin dall'inizio fu proprio questa.