mercoledì 11 aprile 2018

Tre giorni tremendi!!!

Nemmeno a farlo a posta il giorno dopo l'operazione di mio padre avrei dovuto sostenere gli scritti dell'esame per l'iscrizione all'albo degli Avvocati. Una vera follia. Tre giorni di delirio assoluto durante i quali non hai alcun contatto con il mondo esterno, se non quando termini la prova scritta.

Nella drammaticità della faccenda mi trovai dinanzi ad una scelta molto dura: fare la spola tra ospedale e casa, aspettando notizie di mio padre, oppure provare a fare gli scritti ???? Mille dubbi mi assalirono in poche ore. Piangevo, avevo il cuore a pezzi, ma non volevo nemmeno perdere la possibilità di fare qualcosa di buono. Qualcosa per la mia vita che avrebbe potuto permettermi di gettare basi concrete per il futuro. In un momento di lucidità valutai la situazione nella sua interezza. Stando a casa o in ospedale non avrei potuto fare nulla di concreto per mio padre, ma andando a fare la prova scritta dell'esame non sarei stato informato costantemente degli sviluppi.

Scelsi questa seconda opzione ben sapendo che, al pomeriggio, quando sarei entrato in possesso del telefonino, avrei potuto trovare qualche messaggio con brutte notizie. Informai mio fratello delle mie intenzioni ed il giorno dopo andai a sostenere la prima prova degli esami.

A distanza di molto tempo ricordo perfettamente quei giorni di dicembre 2005 in cui andai a sostenere gli scritti per l'esame da Avvocato. La mattina mi alzavo con una sensazione di scombussolamento totale e fino a quando entravo dentro le aule avevo il terrore del telefonino. Il terrore che arrivasse qualche brutta notizia.

Così quando uscivo la sera e lo accendevo. Nel mezzo tanta tristezza e preoccupazione. Più tentavo di essere freddo e razionale e più i pensieri mi assalivano. Se sono riuscito a terminare le prove durante i tre giorni, molto lo debbo ai miei amici dell'università che hanno fatto l'esame con me e stavano nella mia stessa aula. Non mi lasciavano solo un attimo fin quando iniziava la dettatura dei compiti e dopo mi seguivano spesso con lo sguardo. Non so cosa avrei fatto senza di loro. Stavo lì per forza di inerzia. Infatti lo scritto andò male. 

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