giovedì 31 maggio 2018

Sanità pubblica e privata.

Come detto, mio padre tornò nell'ospedale in cui era stato operato, per terminare il decorso post-intervento ed essere avviato in un centro di riabilitazione, ma qualcosa iniziò quasi subito a non andare. Gli venne una febbre molto alta che non accennava minimamente a diminuire. I medici dicevano che era tutto regolare e faceva parte del normale decorso post-operatorio.

Quando ci vedevano, e chiedevamo lumi sulla questione, ci trattavano spesso come idioti ripetendoci la stessa, identica, cantilena. Sembrava un copione scritto che si apprestavano a recitare! Nel giro di poco tempo la situazione apparve alquanto strana. Iniziammo il solito giro di telefonate con amici e parenti medici. In breve capimmo che mio padre aveva contratto un'infezione (nel reparto) che se lo stava portando via.

Riuscimmo a salvarlo anche questa volta perchè non ci fidammo totalmente del personale medico  ospedaliero. Dobbiamo ringraziare il nostro istinto ed numerosi medici tra amici e parenti. Se non fossero concorse queste due circostanze probabilmente non ce l'avremmo fatta. In determinati momenti bisogna essere sempre all'erta e pronti a tutto. Cosa vuol dire ???? Non prendere per oro colato quanto dicono i medici, ma fidarsi del proprio fiuto e della propria sensibilità agendo tempestivamente.

In breve, nostra zia, nonché sua sorella, informò me e mio fratello che aveva trovato una soluzione alternativa all'ospedale ove portare immediatamente nostro padre: era una blasonata clinica privata (….di cui, ovviamente, non farò il nome...) nella quale, a suo dire, lo avrebbero recuperato. Noi figli eravamo un tantino titubanti, anche per i notevoli costi di queste strutture, che non ci potevamo permettere totalmente, ma eravamo altrettanto vincolati nella scelta poiché non c'era tempo da perdere: nostro padre  stava sempre più male.

Nostra zia ci rispose che aveva l'assicurazione e dovevamo stare assolutamente tranquilli.
Purtroppo nella blasonata clinica fecero poco o niente, mangiandoci letteralmente i soldi, anche se mio padre migliorò, uscendo dalla situazione di pericolo causata probabilmente da un'infezione contratta nel reparto ospedaliero

Certo: aveva una stanza singola e veniva controllato di continuo, ma non fecero nulla di più di quello che avrebbe potuto fare una struttura pubblica. Tuttavia non potemmo comportarci diversamente.

Quando venne presentato il conto nostra zia si sentì male, perchè chiedettero che venisse pagato l'intero importo prima dell'intervento assicurativo. Parliamo di una cifra veramente da capogiro. Così chiese a me e mio fratello di anticipare una parte dell'importo (soldi che avevamo grazie ad un terreno appena venduto, lasciatoci in eredità da nostra madre). Dopo qualche tempo l'assicurazione rimborsò tutti i soldi ma noi non vedemmo mai un euro.....

Riuscimmo a salvare mio padre per una serie di situazioni, ma una famiglia normale ce l'avrebbe fatta???  La risposta è no! Sarebbe morto in ospedale.

Noi siamo stati fortunati perchè nostra zia aveva messo da parte qualche soldo e qualche altro lo avevamo noi, eppoi perchè sapevamo esserci l'assicurazione.

Apro un capitolo sull'argomento. In questi casi, anche se può risultare estremamente difficile per una serie di motivi, occorre accertarsi che la compagnia assicurativa effettivamente paghi, le modalità di pagamento e la somma in concreto elargita. Siccome i contratti sono spesso complicati il consiglio, prima di intraprendere qualsiasi iniziativa con il rischio di trovarsi nei guai, è consultare direttamente l'assicurazione stessa oppure far vedere il contratto assicurativo ad un avvocato, possibilmente esperto di contrattualistica.

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