venerdì 19 marzo 2021

Festa del Papà

Questa era una di quelle ricorrenze alle quali si teneva in particolar modo, non tanto per il valore della festa, quanto per il fatto che rappresentasse un modo per stare più vicini. 

In quale maniera ????? 

Giulietto da sempre era goloso di dolci e vino e ne approfittava in ogni modo. Prima dell’aneurisma, quando era un professionista affermato, faceva come voleva. Dopo il discorso cambiò un poco, anche per il fatto che la sedentarietà imponeva una qualche cautela sull’alimentazione. 

Se nella sua precedente vita non avevamo usanze particolari nelle feste, salvo Natale e Pasqua, dal gennaio 2006 ricorrenze e feste varie diventarono un modo per avvicinarci ancora più a lui e potevano trasformarsi in un momento di assoluta ilarità o nel peggior incubo. L’aneurisma ed il successivo periodo di coma gli avevano fatto perdere ogni freno inibitorio, rendendolo di fatto ingestibile, per cui se le cose non venivano fatte come intendeva lui, succedeva il finimondo

Ovviamente questo concetto valeva soprattutto a tavola, dove io non perdevo occasione per fargli qualche dispetto facendolo urlare come un pazzo. Quando arrivava il 19 marzo, però, impazzivo io se non gli andavo a comprare i bignè di San Giuseppe alla crema. Vederlo così contento (anche se gli compravo quelli al forno e non fritti) per un piccolo gesto, mi faceva stare bene come pochi. Era una di quelle situazioni in cui riuscivamo ad isolarci dai mille guai della vita, non pensando ad un presente drammatico ed un futuro nebuloso più che mai. 

Forse fu proprio da quei momenti che iniziammo a costruire un rapporto da zero. Oggi, 19 marzo 2021, la mente va di nuovo a quelle giornate. A maggio sono quattro anni che non c’è più. Molto è cambiato nella mia vita, ma il suo ricordo e l’affetto è più vivo che mai.


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